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IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU COPERTURE DI EDIFICI

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RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE CON SORGENTI A LED

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Efficienza Energetica

Una pietra miliare, prima in Europa: in Italia nel 1991 fu emanata una legge, la numero “10”, che anticipava i criteri contenuti nelle successive direttive europee e leggi nazionali, anche se limitati al riscaldamento invernale, rimandando al futuro l’emanazione di analoghi criteri per gli impianti di climatizzazione estiva e di illuminazione artificiale.
L’Italia, forse più di altri paesi europei, riteneva fondamentale aumentare la efficienza del sistema edificio-impianti. Questa era (ed è ancora) la più diretta risposta che un paese come il nostro, povero di risorse energetiche, poteva dare in tempi brevi al continuo aumento del costo del petrolio e derivati.
In tempi successivi l’Italia, come tutti gli altri paesi firmatari del protocollo di Kyoto, si è assunta l’impegno di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, anche mediante fonti rinnovabili, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di limitazione delle emissioni di gas a effetto serra.

L’efficientamento energetico si articola in due fasi principali:

Audit energetico (impiantistico ed ambientale)

Progetti di riqualificazione (miglioramento efficienza, adeguamento a norma)


Processo

Lo strumento principale per conoscere e quindi intervenire efficacemente sulla situazione  energetica di un’azienda è l’Audit energetico: si tratta di un’analisi approfondita sia della struttura che delle funzioni dell’unità produttiva. Il risultato è una Diagnosi energetica, redatta secondo le linee Guida nazionali (DPR 59/2009), integrata dalla indicazione degli interventi di Riqualificazione energetica, al fine di redigere l'attestato di Certificazione Energetica secondo quanto disposto dal D.Lgs 19/08/2005 nr. 192. 

Prima fase: i rilievi. Vengono rilevate le caratteristiche strutturali dell’involucro edilizio (volumi, superfici, trasmittanze), quelle impiantistiche (potenze, fabbisogno/consumo  orario, fattori di utilizzo, ore di lavoro, etc.), i consumi ed i costi energetici.

Seconda fase: la ricostruzione dei modelli energetici. Con metodi di calcolo definiti dalle  vigenti norme tecniche e di legge, viene simulato il comportamento dell’intera struttura al  variare di uno dei fattori (strutturali, impiantistici, organizzativi) che influenzano i consumi  energetici.

Terza fase: la riqualificazione energetica. La situazione energetica così inquadrata viene analizzata criticamente elaborando le ipotesi di interventi migliorativi in termini di:

- modifiche agli impianti esistenti o realizzazione di nuovi impianti

- revisione dei contratti di fornitura di energia

- miglioramento nella gestione di impianti e macchinari

- miglioramenti strutturali dell’edificio volti ad incrementarne l’isolamento termico


Le ipotesi di riqualificazione sono integrate con:

- analisi economiche, necessarie per valutare il profilo economico/finanziario degli interventi

- valutazioni di impatto ambientale, per le riduzioni di emissione di elementi inquinanti (irraggiamento/assorbimento termico, volumi equivalenti CO2, ecc.)

 

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